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26 giu 2017

[Musica] La ripetizione di temi musicali nei concept album: Moonrise


Vi ho lasciati nell’ultimo articolo con una lunga disamina su uno di due album che ho voluto citare ad esempio di come usare efficacemente la ripetizione di temi all’interno di un concept album per raccontare una storia senza dover fare affidamento sul solo testo.

È un fan project autoprodotto capitanato da The L-Train, con la collaborazione di altri musicisti della scena brony di YouTube: una suite symphonic metal intitolata Moonrise (disponibile su YouTube ma, seriamente, compratela su Bandcamp), incentrato su un evento mitologico nel lore di My Little Pony: Friendship is Magic. La storia parla dello scontro fra le due sorelle alicorno, le principesse Celestia e Luna, che governando rispettivamente il sole e la luna garantivano l'equilibrio e l'armonia di Equestria, finché Luna, gelosa e adirata perché il lavoro della sorella veniva goduto dai pony che invece dormivano sotto le sue stelle, cercò di spodestare Celestia e far piombare il mondo in una notte eterna, costringendo così la principessa del sole a combatterla e a confinarla per mille anni sulla luna. Questo evento viene presentato come un rapido accenno di backstory negli episodi pilota di MLP:FIM, ma qui viene sviluppato in una storia completa, in cui l’emozionante testo delle canzoni dà pathos e spazio sia alle motivazioni di Luna che al sincero senso di colpa di Celestia per non aver mai notato il dolore della sua amata sorella, che ora è costretta a imprigionare a malincuore per proteggere il proprio popolo. 


Se escludiamo il Prelude (che fa semplicemente il lavoro “classico” dell’ouverture: presenta i temi musicali principali), possiamo dire che l’album presenta una struttura paragonabile alla forma ad arco: si può notare, infatti, una progressione speculare di tipo ABCBA, come si evince sia dai titoli delle parti (Harmony, Nightfall, parte centrale durante la notte eterna, Daybreak, Harmony Restored) sia dalla trama dell’opera (armonia, rottura dell’armonia, scontro, pacificazione, ripristino dell’armonia).

La sezione A è rappresentata dal brano Harmony: un efficacissimo riff di chitarra a sette corde in drop A apre le danze a un pezzo tipicamente power metal. Sul finire del secondo ritornello, nel quale Celestia e Luna si intrecciano in un pregevole coro a due voci che canta, appunto, l’armonia originaria di Equestria, esplode il tema del sole. Il sole è alto: la melodia trasmette gioia, luce, maestosità, evoca l’immagine di Celestia che solleva l’astro e illumina il cielo.

Quindi, cala la notte, e abbiamo la sezione B: un riff di pianoforte melanconico ed evocativo (in 7/8 e 9/8, peraltro) che io ho chiamato Twilight theme introduce il soliloquio di Luna, il suo orgoglio per le bellezze della notte e il suo dolore nel vederle ignorate. La melodia del tema e della strofa richiama appunto l’atmosfera del twilight[1]. Questo dolore porta alla nascita di Nightmare Moon, espressa da un improvviso momento quasi doom metal con, appunto, il tema di Nightmare: basato su due accordi orchestrali ripetuti, il primo dei quali contenente una quinta aumentata, e su un solo power chord di chitarra (A-F-A#: tonica, quinta aumentata, nona minore; un accordo molto dissonante), contiene una melodia molto simile a una già sentita prima, una sorta di “tema della luna”, ma che allora era sembrata magica e maestosa mentre ora assume un carattere profondamente inquietante, dissonante, come se fosse distorta e corrotta.

Seguono due brani particolarmente pesanti e aggressivi che raccontano lo scontro prima “verbale” e poi “militare” fra le due sorelle, e costituiscono la parte C della suite perché, con l'eccezione di un accenno del tema di Nightmare Moon, non contengono materiale melodico già presentato prima o che verrà ripreso dopo.

Finita la battaglia dopo la lunga notte, il sole torna a sorgere, e torniamo alla sezione B. Si ripresenta su Daybreak il riff di pianoforte di Nightfall (Twilight theme), che questa volta porta al soliloquio di Celestia che, su una nuova melodia, piange la sorella. È l’alba, un nuovo twilight. Come al tramonto segue l’alba, al dolore di Luna segue il dolore di Celestia; due dolori diversi, ma gemelli, speculari, legati, e quindi introdotti dallo stesso tema. Il brano termina con l'introduzione dello splendido tema dell’armonia ripristinata: un coro in 3/4 che riporta la speranza e l’equilibrio dopo l’oscurità e il caos.

La chiusura della suite arriva, infine, introdotta dal riff di Harmony nel brano chiamato, appunto, Harmony Restored. Ora, parlare di quest’ultima parte come di una sezione A speculare alla prima è forse forzato, da parte mia, dato che il grosso della canzone è completamente diverso da Harmony e il ritornello è costituito dal tema dell’armonia ripristinata, ma al suo interno si presentano le riprese di ben tre temi che erano stati presentati all'inizio, per cui pare forte l’intenzione di farne un finale circolare. Ricompare il tema di Nightmare, che compare minaccioso in mezzo al brano ma viene chiuso da accordi staccati e secchi: Nightmare Moon è imprigionata, è ancora viva e trama vendetta, ma non può nuocere. Il narratore riprende, sul finale, la strofa di Harmony (che io ho chiamato nel video “Narrator theme”) e chiude la storia esplicitandone la morale, per poi lasciare spazio al tema del sole, che viene messo a concludere maestosamente e gioiosamente il brano e, con esso, l’album.

Proviamo a stilare una sorta di “scaletta” dei temi, ignorando le liriche e concentrandoci solo sulla struttura melodica:
  1. Armonia
  2. Luna
  3. Narrazione (c’era una volta)
  4. Sole
  5. Twilight (verso la notte)
  6. Nightmare e Luna corrotta
  7. Battaglia (con Nightmare)
  8. Twilight (verso il giorno)
  9. Armonia ripristinata
  10. Armonia
  11. Luna
  12. Armonia ripristinata
  13. Nightmare e Luna corrotta
  14. Narrazione (morale della favola)
  15. Sole
  16. Armonia ripristinata
  17. Sole
Già solo dai temi ricorrenti e dai loro titoli emerge chiaramente il percorso della trama: all’inizio, due melodie diverse sia alternano, ma a una delle due è dato molto più peso, più gloria; segue un momento di quiete misteriosa e melanconica, nel quale la melodia più nascosta si corrompe e distorce e incupisce; seguono momenti concitati e aggressivi, che si risolvono in una nuova quiete melanconica; questa si risolve in un tema nuovo, positivo e uplifting, e quindi torna nella stabilità iniziale; ci viene ricordata la presenza di quella melodia inquietante e dissonante di prima, ma stavolta viene interrotta violentemente; la suite si conclude infine su note gioiose, sullo stesso tema maestoso che tanto spazio aveva all’inizio.

Se a questa progressione uniamo il testo e il cantato, la storia viene trasmessa con un sentimento e un’intensità che non avrebbe potuto avere se le canzoni fossero state del tutto slegate melodicamente. Perché non basta un buon testo su una melodia qualsiasi, per trasmettere l’idea di un percorso, di una dinamica, di una tensione, di uno sviluppo, di una storia attraverso un’opera musicale: quando le melodie si legano a un preciso elemento emotivo, e lo richiamano ripresentandosi in momenti diversi e inseguendosi con ordini diversi, rinforzando il testo e venendone rinforzate, allora davvero si crea un vero e proprio film in musica.


[1] In inglese, la parola “twilight” deriva da *twi- (radice proto-germanica che significa due, doppio, due volte, realizzata in inglese come two o twice o twins e in tedesco come zwei o zwillinge) e –light, ovvero “due luci”, “luce doppia”: indica quindi il momento in cui la luce del sole dietro l’orizzonte e quella della luna e delle stelle si mischiano, sia nel momento immediatamente dopo il tramonto che in quello immediatamente prima dell’alba. Ha quindi una connotazione diversa dall’italiano crepuscolo, che deriva invece dal latino creper (=alquanto buio): non indica un momento del passaggio dalla luce al buio, ma un momento in cui due luci diverse si mischiano. Per questo userò il termine twilight e non l’italiano crepuscolo: perché nella progressione tematica della suite questo momento si trova non solo prima della notte, ma anche prima del mattino, ed è collegato all’alternanza fra sole e luna. C’è un motivo se la protagonista della serie, che negli episodi pilota “media” fra le sorelle e redime Nightmare Moon, si chiama Twilight Sparkle.

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